L'attività razionalista nella fisica contemporanea by Gaston Bachelard

autore:Gaston Bachelard [Bachelard, Gaston]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia, General
ISBN: 9788816802421
Google: FJcFEAAAQBAJ
editore: Jaca Book
pubblicato: 2020-10-27T23:00:00+00:00

dove ν0 è il coefficiente di mobilità, D il coefficiente di diffusione, P la pressione, n il numero di molecole contenuto in un cm3 di gas a 150 e a 76 cm di pressione, si può calcolare e che è la carica elementare, il valore elettrico dell’elettrone.

Fin dal 1908 si stabilì (cfr. Millikan op. cit. p. 46) che «il valore di n × e per gli ioni negativi prodotti nei gas dai raggi X, dai raggi del radio e dalla luce ultravioletta era lo stesso che per gli ioni monovalenti nelle soluzioni cioè 1,23 × 1010 unità elettrostatiche assolute». Se si considerano insieme la varietà e la coordinazione delle tecniche che portarono a dei precisi risultati, si ha una misura delle informazioni razionali della scienza moderna. La realtà di e appare come un risultato di calcoli complessi. Si fa strada all’incrocio di prospettive di ricerche multiple. Trarne come conseguenza che lo scienziato che determina «una realtà» di questo tipo dopo un percorso così lungo di attività teorica e tecnica è un realista, conservando al termine realista la sua accezione filosofica usuale, è confondere molte sfumature.

Un secondo carattere ha potuto essere collegato al corpuscolo elettrico: la sua massa. Quando si comprese che i raggi catodici erano delle proiezioni di elettroni, si studiarono questi raggi come traiettorie. Dal momento che questi raggi-traiettorie erano deviati dai campi magnetici e dai campi elettrici, si potevano variare gli esperimenti meccanici. Bisogna inoltre capire bene che la grande velocità degli elettroni nei raggi catodici e il breve spazio in cui si possono osservare in un tubo di Crookes, erano circostanze che non permettevano di studiare l’incurvarsi della traiettoria sotto l’azione della sola gravità, la curva avrebbe dato direttamente la massa m. I primi riferimenti alla massa dell’elettrone apparvero sotto la forma di .

Numerose esperienze tecniche permisero infine di calcolare separatamente i due attributi e e m dell’elettrone. Ricordiamo semplicemente le mirabili ricerche di Millikan sulla goccia equilibrata.

Eugène Darmois, nel suo bel libro L’electron (p. 3), riassume così l’idea centrale di Millikan: «Grazie a una vaporizzazione si introdussero tra le piastre di un condensatore gocce piccolissime di un liquido non volatile (olio, mercurio). Queste gocce sono elettrizzate dal loro passaggio attraverso il vaporizzatore; in assenza di campo nel condensatore, cadono lentamente. Ponendo un campo si può sia accelerare che ritardare questa caduta; si può persino farle risalire e, in tutti i casi, misurare la loro velocità.

«Ionizzando l’aria compresa tra le piastre si constata che la velocità di una data goccia subisce delle brusche variazioni di tanto in tanto. Si interpretano queste variazioni ammettendo che la carica della goccia varia quando incontra uno degli ioni di gas. La misura della velocità della goccia prima e dopo la cattura dello ione permette di eliminare interamente le proprietà delle gocce e quelle del mezzo in cui si muove». Il confronto di tutte le misure mostra che le cariche catturate sono dei multipli semplici di una carica elementare. È la carica dell’elettrone. È di 4,802 × 10 D-10 u.e.s.

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